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L'Arsenale restituito alla Regione. Conferenza stampa con il sindaco di La Maddalena

Cagliari, giovedì 29 marzo 2007, sala Giunta
Presidente Soru:
"Allora, buongiorno a tutti, grazie di essere venuti. C'è anche qui con noi, oltre l'assessore Salerno, il sindaco Comiti, il sindaco della Maddalena. Vi abbiamo chiamati per avere l'opportunità di chiarire quanto necessario chiarire, circa il protocollo d'intesa, che è stato firmato ieri con il sottosegretario Emidio Casula, al Ministero della Difesa.
La giornata di ieri è stata un altro secondo momento importante del processo di riequilibrio delle servitù militari e delle attività militari, promesse dal governo di centro sinistra e fortemente sostenute fino ad oggi. E' stato un secondo momento in cui, dopo il lavoro fatto sulla città di Cagliari, di cui abbiamo già parlato, si è portata a conclusione un'altra situazione del tutto particolare, che è quella dell'isola di La Maddalena.
Una situazione forse ancora più particolare di Cagliari, perché la quantità dei beni militari che vengono dismessi, tutti concentrati in un'area così piccola, di fatto, denotano più che un passaggio di beni militari, un cambiamento epocale di una comunità, di una comunità che ormai, da oltre un secolo, viveva di un'economia estremamente legata all'attività militare. Questa economia, strettamente legata all'attività militare, è stata anche di freno a uno sviluppo turistico, che pure ha interessato in maniera rilevante le zone limitrofe, tutto il resto della Gallura, e vive naturalmente questo momento di restituzione di una parte ingente del territorio dell'arcipelago, come l'opportunità di immaginare, di realizzare una società molto più fortemente legata alle attività economiche civili, al turismo in modo particolare, e mettendo da parte un passato, invece, estremamente legato alle attività militari, compresa anche la presenza militare americana che, come sapete, sarà rilasciata entro il febbraio del 2008. Quindi, questo è il senso della giornata di ieri: proprio l'avvio concreto, dopo tanto discutere, del nuovo periodo, un nuovo futuro, che la comunità di La Maddalena, in particolare, affronta.

Ieri è stato concordato l'elenco dei beni che vengono immediatamente dismessi nell'arcipelago: la Maddalena, Caprera e Santo Stefano, e l'elenco dei beni che vengono dismessi, per i quali però, la Regione si è impegnata a contribuire alla riallocazione delle funzioni in altri luoghi. Abbiamo parlato di La Maddalena, dell'arcipelago e poi di alcune altre situazioni nel centro della Sardegna. Proseguiremo, nelle prossime settimane, concludendo l'elenco dei beni dismissibili per la città di Sassari e alcune altre discussioni che abbiamo ancora in Sardegna. Naturalmente, nella discussione di ieri, si è parlato a lungo della situazione dell'arsenale militare, dei dipendenti civili della Marina militare italiana, per i quali ci siamo impegnati assieme, Regione e Ministero della Difesa, in modo particolare, a fare in modo che questa transizione sia la più felice e la più semplice possibile, e assolutamente senza alcun danno per neanche un lavoratore, e anzi, sia effettivamente la prospettiva di dare un lavoro ancora a chi non ce l'ha, nell'isola di La Maddalena. Poi, se ci sono delle domande: forse vorrei il suo commento".

Angelo Comiti (sindaco di La Maddalena):
"Il commento non può essere che un commento positivo. Come diceva il Presidente, si è portata a termine un'ulteriore tappa, nei confronti di quella che è la politica, portata avanti soprattutto, io dico, perché voglio dire, ognuno poi si deve in qualche modo ascrivere dei meriti: per me, la Giunta regionale, Renato Soru e l'amministrazione regionale nel suo complesso, hanno portato avanti in questi anni una battaglia, a carattere politico, che interessava tutto il meccanismo delle servitù militari in Sardegna, e non solo, perché voglio ricordare che a La Maddalena non esiste un grosso problema di servitù militari. Noi abbiamo una piccola servitù militare, piccola se è messa in relazione al territorio regionale interessato alle servitù militari, il nostro problema è un problema di demanio soprattutto.

Io, come molti di voi sapranno, mi sono spesso definito 'una specie di re senza regno', come sindaco del comune di La Maddalena. Ecco, da ieri si comincia in qualche modo a delineare anche un pezzo di regno, perché tutta una serie di strutture importantissime per lo sviluppo di quella collettività, che si appresta ad un cambio epocale, come diceva il Presidente, quindi a una riconversione, ristrutturazione della propria economia, tutta una serie di strutture importantissime vengono messe a disposizione della collettività regionale e locale.

Cito una fra tutte, l'arsenale. L'arsenale è un complesso di una potenzialità straordinaria, ed è effettivamente l'unico polo di sviluppo compatibile dal punto di vista, diciamo dell'occupazione di quelle che sono le nostre prospettive di carattere economico, importante, che c'è sull'isola. Però, voglio solamente sottolineare che finalmente la città di La Maddalena si riappropria di un comparto della città che gli era completamente precluso, che è quello ad est della città, cioè tutto il comprensorio contenuto tra l'isola di santo Stefano, l'isola di Caprera e l'isola di La Maddalena, in relazione all'ospedale militare e all'arsenale, che è l'unico comprensorio dove possiamo giocarci le carte del nostro sviluppo, finalmente viene messo a nostra disposizione. Non è stato fatto tutto, ci sono ancora delle cose sicuramente da fare, però oggi credo di poter dire che è un giorno importante per la mia collettività e credo per la collettività sarda nel suo complesso. Il Presidente faceva riferimento ai problemi di carattere occupazionale. Noi abbiamo una realtà, siamo in una realtà insulare che ha meno di 11mila abitanti, nella quale ci sono già, oggi, circa 1.800 disoccupati. A questi 1.800 disoccupati se ne aggiungeranno degli altri, per le note vicende relative alla dipartita degli americani. Noi, unitamente alla Regione, siamo impegnati per sensibilizzare il governo centrale a mettere in campo gli strumenti, che devono essere messi in campo nei confronti di questo problema così importante. Credo che il Presidente domani abbia un incontro, fra l'altro, con le organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori della base americana, e non solo, di La Maddalena.
Noi aspettiamo che il Governo, il più presto possibile, metta in campo la dichiarazione dello stato di crisi di quell'area e, in qualche modo, consenta ai dipendenti che lavorano direttamente con gli americani l'estensione di una legge che esiste già, che è la legge 98. Ecco, questi due provvedimenti, unitamente con tutto il meccanismo delle dismissioni, io credo che possano mettere in sicurezza, dal punto di vista sociale, almeno in questo momento, una collettività che è fortemente preoccupata, in relazione al proprio futuro. Quindi, io per il momento non avrei altro da dire".

Gianni Solinas (Agi):
"Una precisazione, mi scusi, la legge '98 prevede?"

Angelo Comiti (sindaco di La Maddalena):
"La legge '98 è una legge che, in qualche modo, prevede l'assorbimento all'interno della pubblica amministrazione, ma non solo, di tutti i lavoratori che lavorano direttamente all'interno delle basi militari. Una legge da rimodulare, per quanto riguarda i limiti temporali, per cui bisognerebbe aggiornare i limiti temporali, in modo tale che buona parte, la stragrande maggioranza dei 174 dipendenti diretti con gli americani, possano trovare, in qualche modo, una collocazione. E' un lavoro che abbiamo iniziato da un anno, con l'assessore Salerno. Abbiamo già definito tutte le questioni di carattere tecnico, ci mancano gli input fondamentali, che devono venire da parte del Governo".