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La Regione: stop al monopolio Tirrenia

Cagliari, giovedì 22 novembre 2007, sala Giunta
"E' nell'esperienza di tutti i sardi come i collegamenti via mare con la società Tirrenia siano insoddisfacenti per non dire del tutto inadeguati. E' inoltre una compagnia che ha pochissime ricadute economiche e occupazionali all'interno della nostra regione. Ora si pone il problema del rinnovo di questa concessione. Noi abbiamo chiesto allo Stato che non venga rinnovata. La concessione è attualmente sovvenzionata dallo Stato per circa 66 milioni di euro, di cui circa 50 milioni riguardano espressamente i collegamenti da e per la Sardegna. Quindi nonostante lo Stato spenda per garantire i collegamenti con la nostra regione circa 50 milioni di euro lo fa senza che ci sia un bando pubblico, una gara pubblica aperta a tutti gli operatori, con il coinvolgimento della Regione Sardegna, così come avviene per la continuità territoriale, senza specificare quali sono gli oneri di servizio, gli oneri di qualità, di puntualità, di tecnologia e velocità delle navi, che invece possono essere specificati dentro i bandi di gara che indicano gli oneri di servizio. Noi chiediamo perciò che venga cancellata la convenzione con la Tirrenia e che venga garantito, già nella Finanziaria di quest’anno, un ammontare – bastano meno di 50 milioni – per garantire la continuità territoriale via mare, con un meccanismo del tutto identico alla continuità territoriale aerea. Cioè: una conferenza di servizi promossa dalla Regione Sardegna, attraverso la quale con lo Stato, col Ministero dei Trasporti, si stabiliscono i principi del bando di gara, poi si fa la gara pubblica, partecipano le società e quelle che vincono si assoggettano a degli oneri di servizio. I più importanti possono essere la velocità delle navi: nel resto del Tirreno ci sono navi che hanno 28 nodi di velocità, da Cagliari ci sono navi che ne dichiarano 18 ma ne hanno anche meno. La modernità e la capienza delle navi, sia per quanto riguarda le automobili che per il traffico merci; la qualità dei servizi di bordo, dalla ristorazione alle cabine e così via.
Attualmente la convenzione è sotto contestazione dall'Ue e quindi c'è la possibilità di farla scadere immediatamente.
Grazie alla competizione e agli oneri di servizio vogliamo migliorare enormemente la qualità e abbattere i costi. Quello che è importante è che ci sia la competizione e la possibilità di assegnare le rotte sulla base di un bando internazionale da tutti i porti della Sardegna. Ora, rotte alternative, o meglio in competizione, esistono già, ma ci sono soprattutto da Olbia dove c’è il traffico più facile e il mercato più ricco. Non ci sono per esempio da Arbatax, non ci sono soprattutto da Cagliari, dove è estremamente importante anche per dare continuità al servizio del Porto Canale, dove vengono scaricati i container in questo momento, soprattutto dedicati al Transhipment. Se ci sarà un servizio adeguato quei container possono essere messi in meno di 24 ore nella rete ferroviaria europea.
Questo è estremamente importante in questo momento perché con la legge sulle autostrade del mare l'Unione europea ha permesso di agevolare il trasporto merci via mare laddove esiste la possibilità di trasporto via terra e si preferisce spostarlo via mare. Con un impatto positivo sul traffico, sull’inquinamento e così via. Per capirci, un’impresa calabrese che dovesse mandare le sue merci a Milano ha uno sconto, un contributo statale, se le trasporta via mare. La norma europea non permette di dare la stessa agevolazione alle merci, invece, che partono dalla Sardegna, perché sono già costrette ad andar via mare e quindi non sono un trasferimento di traffico terrestre sul mare. La continuità territoriale navale ci permetterebbe di abbattere il costo e di dare un servizio migliore. Dunque è una cosa che abbiamo fatto anche per superare l'incongruenza della norma sulle cosiddette 'autostrade del mare'.

(...) In tutto questo io spero che si possa costituire una flotta sarda, che ci sia qualche imprenditore sardo che porti avanti un'iniziativa di questo genere, da solo, o in società o in consorzi. Spero che i trasportatori sardi riescano a mettersi assieme e a fare questo passo. E utilizzino anche questa opportunità di un bando che prevede anche delle sovvenzioni regionali e che esclude la concorrenza di fatto 'viziata' della Tirrenia, aprendo un mercato nuovo. Un mercato che può essere occupato anche dalle imprese sarde e non solo da quelle che vengono da fuori. Credo che l’impresa sarda abbia l'opportunità e in qualche modo anche la responsabilità di garantire questa capacità di trasporto. Chiunque metterà assieme un'impresa di questo genere avrà anche la Regione Sardegna, attraverso la Sfirs, come socio.

(...) La Tirrenia riceve per la Saremar, per i collegamenti con le isole minori, una cifra enorme, circa 15 milioni e 300mila euro all'anno, mentre abbiamo approvato già in Consiglio regionale le norme di attuazione per il trasporto pubblico locale, il trasferimento della Fds alla nostra regione, e in questo momento è in discussione il trasferimento della competenza per le isole minori che permetterà a noi di dare un servizio migliore da e per la tratta Palau-La Maddalena e la tratta per Carloforte, e permetterà sicuramente allo Stato anche di risparmiare dei soldi. E questa è in discussione in questo momento."