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"Università d'eccellenza a Nuoro". Intervista al "Sole 24 ore"

Cagliari, martedì 12 febbraio 2008
"La provincia di Nuoro è al centro degli interessi dell'amministrazione regionale, ma non basta l'intervento della Pa per svilupparsi economicamente. E' necessario anche un forte spirito imprenditoriale privato".
Così il governatore della Regione Sardegna, Renato Soru, risponde al monito lanciato dal presidente di Confindustria Sardegna centrale, Salvatore Nieddu, sulla crisi industriale che sta interessando le aziende del nuorese (si veda il "Sole 24 Ore" di domenica scorsa).

La scarsità di collegamento Adsl sul territorio è una delle questioni sollevate dagli imprenditori. Cosa risponde?

"Che 3 anni fa meno del 40% della popolazione sarda aveva l'Adsl, al 31 dicembre 2007 si è passati all'80% e per quest'anno prevediamo di arrivare al 100%. Inoltre porteremo la fibra ottica nei paesi con più di 1500 abitanti. Il digital divide è sempre stato una priorità e il discorso vale anche per il nuorese".

Da cosa dipende la crisi della provincia di Nuoro?

"L'industria nuorese in passato era caratterizzata dalle partecipazioni statali. Quando il pubblico se n'è andato è mancata l'iniziativa imprenditoriale privata e le privatizzazioni che ci sono state non sono andate a buon fine, come ne caso dell'Enimont, poi diventata Montefibre. In realtà non c'è mai stato un tessuto imprenditoriale forte. E per crearlo l'istruzione è fondamentale".

Allora perché si sta impoverendo l'Università di Nuoro?

"Secondo il progetto dell’Università diffusa, da Cagliari a Sassari, hanno 'gemmato' 7 sedi distaccate tra cui quella di Nuoro. Ma adesso ci dobbiamo chiedere come fare per rendere l'Università migliore per i nostri ragazzi e soprattutto come garantire il diritto allo studio anche a chi non ha le possibilità economiche.
Ai nuoresi diciamo che vogliamo dare a tutti la possibilità di andare a studiare anche all’estero, nelle facoltà migliori. Oppure, chi vuole restare in Sardegna, deve poter contare su strutture ottime, specializzate. Perciò la strada giusta è evitare doppioni tra facoltà e concentrare nella sede di Nuoro un settore in cui sia possibile raggiungere l'eccellenza e che sia unico in tutta la regione. Il campanilismo non serve. Servono esperienze che aprono la mente per ragazzi che diventeranno gli imprenditori del futuro".

E per quanto riguarda progetti sulle infrastrutture del territorio? L'accusa è che non è ancora arrivato nessun segnale dalla Regione.

"La Regione ha firmato un'intesa con la Provincia di Nuoro su diversi punti: infrastrutture, università, politiche sociali e d'impresa. E stiamo procedendo celermente. A partire dal digital divide. E' in corso di attuazione il project financing per la cittadella sanitaria di Nuoro e c'è già il bando di gara per una nuova centrale a biomasse e con un termovalorizzatore a Ottana che creerà 120 posti di lavoro. Ancora, in Ogliastra, che faceva parte del nuorese fino a un anno fa, la Giunta ha risolto il problema ventennale della cartiera chiusa di Arbatax. Attraverso la finanziaria della Regione, l'area è stata comprata e una grande azienda nautica ci realizzerà un cantiere con 1000 posti di lavoro.
I primi yacht dovrebbero essere consegnati nel 2009. Inoltre è in corso di costruzione il nuovo gasdotto che porterà il metano in Sardegna dall'Algeria. E abbiamo firmato un accordo con l'Enel che si è impegnata a portare sotto la media nazionale i minuti di inefficienza della rete elettrica, che nel 2004 erano molto più alti".