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Alla Regione 350 beni ex militari e demaniali

Cagliari, venerdì 7 marzo 2008, sala Giunta
Presidente Soru:
"Buongiorno a tutti, grazie di essere venuti. Vi abbiamo chiamati per parlare della firma di due importanti documenti, che si è conclusa oggi a Roma, presso la sede del demanio dello Stato, all'agenzia del demanio. E' in qualche modo l'epilogo di una storia che dura da moltissimo tempo, che ha visto portare avanti, anche da tanti che mi hanno preceduto, un confronto con lo Stato sulla restituzione dei beni del demanio non più utilizzati per usi governativi, e un confronto anche sulla restituzione, naturalmente, dei beni delle servitù militari.

Si tratta di due temi che in qualche modo si incrociano, perché, come sapete, i beni militari quando non sono più utilizzati, anch'essi vanno al demanio dello Stato.
Quindi, nel demanio si trovavano i beni ad uso del Ministero della difesa, così come i beni ad uso di tutti gli altri enti governativi dello Stato. Quindi, queste due vicende del confronto sulle servitù militari e il confronto sul resto del demanio si sono incrociate.

Oggi si è firmato innanzitutto un protocollo di intesa con l'agenzia del demanio, che ha riguardato circa 350 beni: alcuni non particolarmente rilevanti, ma tanti estremamente rilevanti, per un valore che viene considerato intorno ai 200 milioni di euro. Un valore di mercato intorno ai 200 milioni di euro, è stato stimato così dal demanio, anche per noi rappresenta un valore estremamente rilevante, perché in gran parte non si tratta di beni che dovranno essere venduti, ma in realtà di beni finora non utilizzati, che invece possono essere utilizzati dai diversi comuni della Sardegna per promuovere politiche di sviluppo, politiche di riqualificazione della qualità urbana e di valorizzazione, quindi creazione di nuovi posti di lavoro.

Questo protocollo di intesa si è potuto firmare, innanzitutto, grazie alla discussione che negli anni scorsi c'è stata col Governo, circa la piena attuazione dell'articolo14 dello Statuto della nostra Regione, che vedeva garantito fin dal 1948 il diritto di subentrare ai beni dello Stato, quando questi beni non fossero più utilizzati per gli usi governativi a cui questi erano destinati.

C'è stata però fin da subito, nei decenni scorsi, una diatriba: se questo principio, sancito dall'articolo 14 del nostro Statuto, doveva valere per i beni dello Stato già posseduti al 1948, o se non si dovesse applicare per tutti i beni, compresi quelli costruiti di recente.
L'anno scorso siamo riusciti finalmente a concludere l'intesa con lo Stato e negoziare, concordare, una nuova norma di attuazione di quell'articolo 14, che ha stabilito che questo diritto per la nostra Regione sia esteso a tutti i beni dello Stato, a prescindere da quando questi sono entrati nella disponibilità, se prima del 1948, ma anche dopo il 1948.
Questo è un fatto estremamente importante, perché non tutte le regioni a Statuto speciale hanno visto riconosciuto questo diritto. Per alcune di esse invece, questo diritto è limitato alla data di istituzione della Regione.

Questa norma di attuazione è stata discussa, poi è stata portata dalla Giunta in Consiglio regionale, è stata approvata in Consiglio regionale ed è finalmente diventata una legge dello Stato. Grazie a questa nuova norma di attuazione abbiamo potuto ricomprendere nella nostra pretesa nei confronti del demanio tutti i beni: quelli posseduti fino al 1948 e quelli successivamente.

E' stata fatta una ricognizione di tutto il demanio presente in Sardegna e sono stati fatti degli elenchi. Un elenco di beni effettivamente utilizzati per gli usi governativi. Un elenco di beni invece non più destinati a usi governativi e che quindi oggi sono stati trasferiti, dicevo, oltre 350. Un elenco di beni sui quali continuiamo a discutere, se ci sia effettivamente un uso governativo o meno, e sul quale nei prossimi mesi verranno perfezionati nuovi sopralluoghi e verificato ulteriormente; e poi è stato fatto un ulteriore elenco di beni che invece ci vengono trasferiti, sulla base di un ordinanza di protezione civile, da parte del commissario Bertolaso, che ha riguardato i beni militari della Maddalena e altri.

Quindi, tutti i beni demaniali presenti nella nostra Regione sono stati passati al setaccio e per tutti abbiamo una chiara visione della situazione. Alcuni hanno un uso governativo, altri non ce l'hanno e sono stati trasferiti. Su altri continuiamo a discutere un pochino e altri sono stati ulteriormente trasferiti, sulla base poi di un'ordinanza di protezione civile.

Dimenticavo. Per un ultima categoria di beni invece, riguardo i beni storico artistici: i nuraghi, che so, porta Santa Cristina, qui a Cagliari, i musei, tutto il patrimonio storico-culturale della nostra regione, per il quale ancora, grazie all'innovazione della nuova votazione che abbiamo approvato lo scorso anno, è stata istituita una commissione paritetica, prevista appunto dalla norma di attuazione composta da rappresentanti della Regione e rappresentanti del demanio dello Stato, in cui viene verificata la lista dei beni che può rimanere nella disponibilità dello Stato, perché se ne curi, ma la lista anche dei beni, che invece può essere trasferita nella disponibilità della Regione, perché si tratta di beni storico-culturali, che però possono essere trasferiti alla tutela e alla valorizzazione della Regione.
E' un fatto estremamente importante, non tanto per il valore economico, quanto per il valore, appunto simbolico, culturale e delle ragioni dell'autonomia, che sono insite in questa decisione.

Nei prossimi mesi verrà perfezionato, dettagliato, questo elenco, e quindi anche beni di valore storico-artistico-culturale. Per la prima volta saranno trasferiti in capo alla nostra Regione, portando finalmente a conclusione un dibattito importante, che qui si è discusso fin dal passato, sui principi dell'autonomia statutaria della nostra regione.

Sui beni trasferiti oggi, dicevo oltre 350: oltre 200 milioni di euro di valore di mercato, ma un valore anche economico estremamente più importante per noi, dato le cose che potranno essere fatte, dato il valore delle riqualificazioni urbane che potranno essere messe in campo.

Cosa c'è in questi beni? Ci sono delle cose importanti ad Alghero, per esempio, l'intero villaggio di Fertilia. Come sapete villaggio di fondazione, da troppo tempo dimenticato, trascurato, di grande valore anche storico-culturale, che riguarda abitazioni, il corso principale, ma tutti gli edifici: la scuola, la casa comunale, la casa del fascio all'epoca, la foresteria, un albergo, insomma, l'intero villaggio. Viene trasferito, e io credo di comune accordo col Comune di Alghero si potrà prevedere un interessante progetto di riqualificazione e di valorizzazione.

Ad Alghero ancora: i villaggi tra Alghero e porto Conte. I primi villaggi, gli insediamenti legati alle bonifiche, ancora prima della costituzione di Fertilia, di grande valore anche dal punto di vista del riuso turistico

A Olbia c'è un'area enorme, vastissima, che è il vecchio aeroporto di Vena Fiorita, che è funzionale a importanti utilizzi, e alcune aree militari. Una, importante, addirittura dentro l'abitato di Olbia, che sicuramente potrà essere oggetto di un importante progetto di riqualificazione di quell'area di quella città.

A Bosa ancora aree militari, addirittura un albergo importante, l'hotel Miramare: non siamo stati in grado di ricostruire per quale motivo facesse parte del demanio dello Stato.

Ci sono importanti restituzioni in diverse aree del nord Sardegna: a Mores, a Bonorva, Ozieri. Tutte le vecchie strutture militari, da tempo dismesse e ancora non restituite alla Regione Sardegna. Lo stesso vale per Gesico, nella strada tra Gesico e Selegas.

Un'altra storia, una vicenda che si è conclusa, è quella del nuovo abitato di Gairo. Gairo, come sapete, è stata ricostruita a seguito di un'alluvione, una frana su Gairo, o meglio, molte delle opere di ricostruzione della Gairo nuova, dall'edificio scolastico, la stazione, la chiesa, case, molte abitazioni, ancora erano rimaste nel demanio dello Stato e ora vengono finalmente restituite, potranno anche essere cedute agli abitanti, agli utilizzatori, così come restituite al Comune.

Una parte, naturalmente molto importante, riguarda ancora La Maddalena. Con La Maddalena sono stati restituiti beni estremamente importanti: da punta Rossa, che è una vecchia batteria militare di grandissimo valore, di grandissime dimensioni, a tutti quei beni di cui abbiamo parlato in altre occasioni. Ma altri beni invece, non direttamente militari, ma che invece facevano parte del demanio e da altre provenienze, soprattutto nell'isola di Caprera, ad esempio le aree dove è insediato il club Mediterranée, altre aree nell'abitato della Maddalena, che non si sa come mai facessero ancora parte del demanio dello Stato.

Altre aree estremamente importanti riguardano Sassari e riguardano Cagliari. Pensiamo alle aree dove è insediato l'ospedale di Is Mirrionis, le aree, circa 18 ettari, tra su Siccu e La Playa, e quindi compresa la piazza dei Centomila, davanti all'hotel Mediterraneo, e tutte quelle aree che poi vanno verso su Siccu appunto. Così come una parte importante del viale Colombo, con delle cose anche, direi, sorprendenti, evidentemente dimenticate da tempo nel viale Colombo, là dove ci sono baracche e cose di questo tipo. Un pezzo importante della fiera di Cagliari, che sorge su aree appunto demaniali, e continuando verso viale La Playa, fino a quelle aree che sono di fronte alla ex semoleria, dove sta per nascere il campus, dove ci sono dei piazzali, dei capannoni in disuso, e quindi permetteranno di migliorare ulteriormente quell'area di Cagliari.
A Cagliari, ancora Marina Piccola, ancora delle aree veramente di grande interesse e credo potranno essere oggetto di uno studio comune, per concordare assieme col Comune di Cagliari che cosa fare, da Marina Piccola fino appunto a viale La Playa.

In questo elenco di beni che vengono restituiti subito, immediatamente, che sono stati restituiti oggi appunto, magari ognuno di voi potrà leggerlo e verificare, ci sono le cose più strane, comprese una quota dello Yachting club Costa Smeralda, che in parte è stato costruito con quote demaniali, e quindi in questo momento la Regione diventa proprietaria di una quota indivisa di questo Yachting club, che naturalmente siamo interessati a vendere, cederemo, però è ancora un valore che può essere monetizzato, utilizzato diversamente.

Vengono chiuse partite importanti, riguardo a ex beni demaniali a Sanluri, Villacidro, in molte zone della Sardegna. Quindi, ripeto, un momento importante in cui si è posto un punto fermo nell'attuazione dell'articolo 14 del nostro Statuto, e quindi il diritto per la nostra regione a vedere trasferito nel proprio demanio tutto quello che non è direttamente usato dallo Stato e che non è strettamente legato a usi governativi.

Oggi è stato firmato anche l'accordo di programma, invece, con il Ministero della Difesa, che riguarda alcuni beni inseriti nelle intese che avevamo firmato l'anno scorso con il Ministero della Difesa. Alcuni beni, per i quali ci siamo impegnati reciprocamente al trasferimento, ma anche alla riallocazione di alcune funzioni, con oneri a carico della nostra regione. Questi beni riguardano delle cose importanti, di cui alcune a Cagliari. Come abbiamo citato nei giorni scorsi: l'ospedale militare e la caserma Ederle, per i quali però i lavori di trasferimento vengono fatti direttamente e contestualmente a quelli fatti per la Maddalena, con opere del commissario straordinario per il G8, il commissario Bertolaso. E quindi questi lavori potranno iniziare immediatamente, e per queste due strutture i tempi di avvio e di conclusione dei lavori saranno velocissimi.

A Cagliari, con l'accordo di programma di oggi, verranno dismessi altri importanti edifici, che riguardano la caserma Giorda e Martinazzo, i magazzini dell'aeronautica, i magazzini vestiario, i magazzini vicini alla sede della Rai. Ancora, i bunker nel viale Colombo, che abbiamo già promesso, la cui restituzione è stata già promessa al Comune di Cagliari, che eventualmente ci potrà costruire degli alloggi, e tutta un'altra serie di beni, che sono in questo elenco.

Quindi, con oggi di fatto si è anche conclusa la vicenda che ci ha visto lavorare col Ministro Parisi e col sottosegretario Casula, in questi due anni. Che ha visto la firma di due importanti intese, che oggi si sono concluse con la piena restituzione e con l'accordo invece per altri undici beni, circa i lavori che noi dobbiamo fare in sostituzione. E' una conclusione di cui noi siamo estremamente felici, di cui ringrazio il Ministro, ringrazio il Sottosegretario, ringrazio molto il demanio, ringrazio gli uffici della Regione: il geometra Aramu, l'ingegner Asunis, tutti quelli che ci hanno lavorato, perché è stata un'opera importante, di cui, credo tutti dobbiamo essere assolutamente lieti".