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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

17° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani

cassonetti rifiuti
07.03.2017

La situazione regionale fotografata nel 17° Rapporto riporta il quadro dei rifiuti urbani (RU) raccolti e gestiti nel 2015, ricavati dall’incrocio delle informazioni fornite da comuni e loro associazioni e quelle fornite dagli impianti che ricevono e trattano i rifiuti. I dati così ottenuti vengono forniti anche all’ISPRA per l’elaborazione del Rapporto nazionale, con l’obbiettivo di diffondere dati univoci sui rifiuti prodotti.

A conferma del trend decrescente già in atto da qualche anno, il totale RU raccolti è stato di 717.241,96 t, presentando così una flessione percentuale dell’1% rispetto alle 725.027,19 t del 2014.

Il calo della raccolta dei rifiuti è da un lato da imputare all’aumento di comuni che stanno adottando il sistema di raccolta porta a porta domiciliare, fra i quali nel 2015 figurano alcuni importanti centri del Nord Sardegna, e che di norma comporta una riduzione dei rifiuti speciali conferiti in maniera incontrollata da utenze non domestiche, ed in parte alla crisi economica che limita i consumi e anche la produzione dei rifiuti domestici e dei rifiuti assimilati delle attività produttive site in ambito comunale.

La quota totale di rifiuti destinati allo smaltimento è nel 2015 in ulteriore diminuzione (circa il 8% in meno rispetto al 2014) con 312.987,30 t; in particolare 284.430,88 t sono rifiuti indifferenziati (314.344,36 t nel 2014, -10,5%), 15.729,05 t rifiuti derivanti dallo spazzamento stradale (in ulteriore diminuzione di circa il 6% rispetto al 2014) e 12.827,37 t sono ingombranti allo smaltimento in deciso aumento rispetto all’anno precedente (circa 3.125 t in più, +32%). Il procapite di rifiuti totali prodotti è di circa 433 kg/ab/anno, anch’esso in lieve calo.

Anche nel 2015 la quantità di rifiuti differenziati raccolta risulta in aumento raggiungendo le 404.254,66 t, portando così la percentuale di raccolta differenziata (RD) al 56,4 % (nel 2014 era il 53,0%) e il procapite di rifiuti differenziati di 244 kg/abitante/anno (nel 2014 era inferiore di 13 kg/abitante/anno).

Si tratta di un risultato che se da una parte non si può considerare del tutto soddisfacente, poiché non vi è stato il raggiungimento del 65% previsto dal legislatore nazionale, dall’altra va letto come un ottimo traguardo per la Regione considerando, fra l’altro, che proprio alcuni dei centri maggiori non hanno avviato una raccolta efficiente.

L’analisi del dato a livello comunale mostra come ben 206 Comuni su 377 hanno superato il 65% di raccolta differenziata, e fra essi ben 47 superano il 75%, tra cui anche centri di media dimensione.

Il confronto con i dati nazionali e le migliori prestazioni regionali del 2015, pubblicati dall’ISPRA nel “Rapporto rifiuti urbani – edizione 2016”, confermano che la Sardegna ha raggiunto davvero dei buoni risultati generali sulla raccolta differenziata, per il vetro, la plastica, i metalli ed i RAEE, ma in particolare per la raccolta della frazione organica per la quale risulta la quinta regione per procapite a livello nazionale. Meno brillanti i risultati per la raccolta della carta, inferiore alla media nazionale, per il legno, la cui raccolta è sempre molto limitata e per il quale la Sardegna è fra le regioni con il dato più basso, ed i tessili, sebbene quest’ultima raccolta sia in crescita.

Sul fronte impiantistico si sono registrati diversi fatti tra i quali il riavvio a fine 2015 delle sezioni di compostaggio dell’impianto Tempio e l’avvio di un nuovo impianto di compostaggio privato nella provincia di Cagliari. Appaiono in ritardo i lavori di rinnovo ed ammodernamento degli impianti di termovalorizzazione, e di rilevante si segnala la chiusura dell’impianto di selezione di Carbonia, sul quale è in corso la conversione in impianto di compostaggio. Questo ha portato all’aumento dei rifiuti conferiti direttamente a discarica, dopo anni di continuo decremento, per far fronte alle necessità urgenti di smaltimento, comunque esistenti a causa dell’impossibilità di recuperare energeticamente tutto il secco residuo prodotto.

Tuttavia, malgrado queste problematiche, si registra un buon risultato, in linea con le previsioni normative, dei rifiuti biodegradabili in discarica (cosiddetti RUB), malgrado a livello provinciale, nel nord Sardegna, vi siano delle problematiche legate ad una separazione dei rifiuti ancora non ottimale.

Documenti e link correlati:
- 17° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna [file.pdf]
- 16° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 15° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 14° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 13° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 12° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 11° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 10° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna
- 9° Rapporto sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna