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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Monitoraggio delle tartarughe marine e dei cetacei

Tartaruga marina
Il Corpo forestale e di vigilanza ambientale in collaborazione con la direzione dell'Assessorato della Difesa dell'ambiente, sta pianificando una serie di incontri nei quali verrà presentato il programma di monitoraggio delle tartarughe marine e dei cetacei. In una fase successiva saranno coinvolte nel programma le Capitanerie di porto e tutte le forze dell'ordine che svolgono servizio in mare.

Nell'occasione saranno fornite le schede per l'identificazione delle tartarughe e dei cetacei e si terrà la presentazione della rete per il recupero e la cura della fauna marina in difficoltà. Nell'area marina protetta del Sinis, capofila della rete, è presente il centro di ospedalizzazione, mentre le altre aree marine protette, i parchi nazionali e la laguna di Nora funzioneranno come centro di primo soccorso.

La rete regionale, costituita 3 anni fa, ha visto un numero crescente di interventi, probabilmente dovuto alla maggior sensibilizzazione di turisti e pescatori nei confronti delle tartarughe. Da segnalare che il 93% delle tartarughe ospedalizzate sono stati rimesse in libertà al termine del periodo di cura.

L'interesse per le tartaturghe è senz'altro legato alla deposizione avvenuta l'anno scorso, quando nella notte tra il 28 e il 29 luglio 2006 alcuni turisti hanno avvistato una tartaruga marina che deponeva le uova nella spiaggia di Geremeas (Quartu Sant'Elena): un fatto del tutto eccezionale considerata la presenza durante la stagione estiva di numerosi bagnanti che affollano tutto il litorale che va da Kal'è Moru a Baccu Mandara.

Durante l'estate vi è stata un'opera incessante di vigilanza da parte del Corpo forestale, del Servizio conservazione natura dell'Assessorato regionale della Difesa dell'ambiente, delle associazioni di volontariato e delle aree marine protette.