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FORESTE E PARCHI DELLA SARDEGNA
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IL DOCUMENTO NON “RISERVATO” : LA SCHEDA DI “DESCRIZIONE PARTICELLARE”
Scorci dei versanti Montuosi di Marganai, da SardegnaDigitalLibrary
Ultimo aggiornamento: 04/12/2015

Nei giorni scorsi la stampa ed una associazione ambientalista hanno citato un documento “riservato” che l’Ente Foreste avrebbe tenuto “quasi nascosto al pubblico” ed alle amministrazioni competenti. Urge fare un chiarezza sulla natura del documento, sulla sua diffusione e trasmissione alle autorità competenti, sul suo significato e valore tecnico.
Si tratta della scheda di “DESCRIZIONE PARTICELLARE”: un documento ufficiale preliminare nel Piano Forestale Particolareggiato (PFP) in fase di approvazione
- Questo rappresenta una delle componenti della preliminare fase di analisi del territorio, necessaria per avere un quadro aggiornato e dettagliato del complesso forestale da pianificare.
- Descrive le condizioni attuali della (sotto-)particella forestale, in relazione agli eventi passati e in vista degli interventi ipotizzabili per il futuro.
- Per esigenze di informatizzazione nella raccolta ed archiviazione dei dati nei sistemi informativi di grosse dimensioni, la metodologia utilizzata in questo caso ha previsto l’utilizzo di schede e codici predefiniti (rispetto al cosiddetto metodo descrittivo classico, più discorsivo ma poco informatizzabile).
- Evidentemente il grado di dettaglio conseguibile attraverso i soli codici non può essere considerato sufficiente e certo non può sostituirsi alla complessità delle conoscenze e dei ragionamenti dei tecnici, nell'interpretazione del dato (e tanto meno) nella definizione delle scelte gestionali.
- Le scelte gestionali sono effettuate a valle di tutte le informazioni rilevate (non solo le informazioni presenti nelle descrizioni particellari) e condizionate da molti altri aspetti del territorio.
Bisogna, quindi, dare il giusto peso alle informazioni estrapolate dalla singola scheda descrittiva...anche se usarle diversamente fa più colpo sull'opinione pubblica.

Non si tratta di documenti ‘riservati’ né tantomeno tenuti ‘nascosti’
- Le descrizioni particellari sono un documento allegato al Piano, trasmesso ufficialmente, unitamente agli altri elaborati, alle amministrazioni regionali deputate al rilascio di pareri o autorizzazioni (Corpo Forestale, Provincia, Servizio Valutazione Impatti Ambientali della RAS, Tutela del Suolo della RAS, Distretto Idrografico, Parco Geominerario e Tutela del Paesaggio).
- Sul sito web istituzionale l’Ente Foreste ha tentato di dare la massima pubblicità al processo di pianificazione ed agli elaborati di Piano: è stata persino creata una sezione apposita (Pianificazione Forestale) destinata ai tecnici ma soprattutto al largo pubblico dove sono stati pubblicati tutti gli elaborati contenenti una descrizione dettagliata delle scelte di piano, le analisi multidisciplinari e alcune tavole tematiche per tutti i 13 Piani Forestali in fase di redazione.
- Le descrizioni particellari, costituite da un documento di 1138 pagine per il solo Marganai, al pari di altri documenti “di lavoro” di difficile leggibilità, come ad esempio i rilievi dendrometrici, rappresentano un elaborato ‘intermedio’ utilizzato dai tecnici redattori del piano nelle fasi iniziali di ‘descrizione’ (appunto) o ‘misurazione’ del territorio.
- Risulta difficile una loro interpretazione da parte di non addetti alle valutazioni forestali, e rappresenta solo una delle componenti sulle quali si fondano le scelte gestionali, ad esempio quella di destinare la particella al governo a ceduo, come avvenuto nel caso in questione.

Consulta i documenti
- le "segretissime" descrizioni particellari B9 e B20 MARGANAI [file .pdf]
- Lettura tecnica commentata delle schede particellari B9 e B20 (a cura di tecnici della Direzione Generale Ente Foreste)

Come leggere le descrizioni particellari
Va sottolineato che ogni scheda di “descrizione particellare” fotografa sempre uno stato di fatto alla data del rilievo.
Quindi è necessario considerare il periodo in cui è stata compilata la scheda (un danno inizialmente considerato relativamente molto grave, può essere infine valutato trascurabile).
Per la particella in questione (B20) il rilievo è avvenuto nel marzo 2012, ovvero immediatamente dopo (0-3 mesi) il taglio di utilizzazione: pertanto il rilevatore non poteva che evidenziare che con il ceduo viene scoperto il suolo.
Ne è la dimostrazione il fatto che la descrizione della particella B9 - ceduata solo un anno prima - (clicca qui per vedere le schede di descrizione delle particelle B9 e B20) riporta invece una gravità bassa per lo stesso fenomeno di “scopertura del suolo”, dimostrando che già dopo un anno la vegetazione aveva ripreso a coprire efficacemente il terreno.

La società Dream
Questo fornitore di servizi è parte della A.T.I. che tramite un pool di esperti ha redatto non uno (Marganai) ma ben 13 Piani di Gestione forestale (PFP) per una copertura pari a 51.000 ettari di territorio sardo.
La società Dream, chiamata in causa dalla erronea interpretazione che ha fatto la stampa sulle schede e sul lavoro da essa stessa svolto, ha ritenuto di dover fornire precisazioni sulla “corretta interpretazione della scheda in questione”
- NOTA della DREAM del 2.12.2015 su particella B20 [.pdf]
Questa nota chiarisce - anche per chi ne dubitava - che il fenomeno descritto (rimozione dello strato superficiale) si rileva su 1.157 ettari di superficie, principalmente (per ben 1.120 ettari) causata dal grufolamento del cinghiale.
Quanto alla ceduazione la nota precisa che se ben condotta, crea un disturbo tollerabile e temporaneo.

Una corretta lettura delle schede
Anche l’Ente Foreste desidera proporre la propria corretta lettura della scheda delle particelle in questione evidenziando che la scelta finale è quella del proseguimento del governo a ceduo.
- Lettura tecnica commentata delle schede particellari B9 e B20 (a cura di tecnici della Direzione Generale Ente Foreste)
Nei commenti si precisa come sulla scheda stessa i tecnici valutino - in definitiva - che gli effetti della ceduazione (danni utilizzazione) siano sostenibili dal sistema al punto da prescrivere per il futuro il proseguo del governo a ceduo.

Relazione tecnica del CFVA sul sopralluogo del 20 gennaio 2015
Ad ogni buon conto è importante sottolineare che il CFVA (che piaccia o no, organo deputato alla vigilanza sui reati di dissesto idrogeologico contestati) ha dichiarato nella “relazione tecnica sul sopralluogo del 20 gennaio 2015” nella particelle ceduate del Marganai” che non sono stati rilevati fenomeni evidenti di erosione quali apertura di rigagnoli o canali […] non si sono rilevati accumuli di materiale sciolto, il che fa escludere erosione di tipo laminare. Sono stati notati invece, in quantità limitata, alcuni movimenti di suolo dovuti al passaggio di cinghiali e/o alle operazioni di esbosco, ma in entrambi i casi in quantità e modalità che rientrano nella norma delle attività connesse al taglio.
E nella stessa relazione si prosegue affermando che il numero di piante atterrate (schianti) non è tale da creare preoccupazione.
Allo stesso sopralluogo congiunto presero parte - in contraddittorio - i professionisti che riferivano effetti devastanti sul territorio, oltre agli stessi tecnici di Ente Foreste, del Servizio Valutazione e Impatti ambientali della RAS, della Provincia.
Anche in altra recente nota il CFVA rassicura sul fatto che pur vigilando costantemente sulle aree in questione non ravvisa il disastro ambientale paventato dai soliti professionisti.
Ad esito dello stesso sopralluogo il SAVI si ri-pronunciava sulla non incidenza degli interventi sulla conservazione di habitat e specie di interesse comunitario, e quindi del temuto impatto sulla conservazione della biodiversità, avvallata anche dal recente pronunciamento sul PFP in sede di conferenza di servizio.