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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Aree di conservazione costiera

Is Mortorius - foto di Gianni Alvito
L’Agenzia regionale denominata “Conservatoria delle coste della Sardegna” è stata istituita con l’Art.16 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2, con finalità di salvaguardia e tutela degli ecosistemi costieri e compiti di gestione integrata delle aree di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale. Più specificatamente, tra le funzioni poste in capo all’Agenzia, di particolare rilevanza è la previsione del secondo comma dell’Art. 16 della legge regionale 29 maggio 2007, n. 2, che prevede la possibilità di “affidare” alla Conservatoria le “aree di conservazione costiera” di proprietà o in disponibilità pubblica (beni immobili regionali e/o di enti regionali).
Nello specifico, la Conservatoria delle coste ha il compito di promuovere acquisizioni al demanio regionale, con vincolo di destinazione, di terreni lungo i 1.850 km di costa dell’Isola, anche attraverso sottoscrizioni pubbliche, lasciti testamentari, permute, comodati gratuiti da privati e da altri enti, e di tutelare questo importante patrimonio naturalistico e paesaggistico dai rischi ai quali è sottoposto. A tale indicazione è stato stabilito, con deliberazione del 26 luglio 2005, n. 36/1, che la Conservatoria delle coste debba pronunciarsi sulle varie ipotesi di dismissione ovvero di concessione del patrimonio costiero della Regione Sardegna. Tutti gli atti che riguardano l’alienazione, comodato d’uso, o qualsiasi altra forma di disposizione dei beni del patrimonio immobiliare della Regione e degli altri Enti regionali, ricadenti nella fascia costiera dei due chilometri, dovranno essere portati a conoscenza della Conservatoria sin dalla loro fase preliminare.
In seguito alla loro individuazione, i beni di alto valore paesaggistico e ambientale vengono quindi affidati alla Conservatoria delle coste attraverso deliberazione della Giunta regionale per assumere il titolo di aree di conservazione costiera.
Secondo la previsione normativa, la Conservatoria può agire su più livelli:
• gestire i beni immobili costieri e le aree costiere di rilevante interesse paesaggistico e ambientale facenti già parte del patrimonio e del demanio regionale;
• acquisire i territori costieri dall’equilibrio ecologico più fragile o a rischio di degrado e compromissione sia attraverso accordi con Amministrazioni statali o locali o Enti pubblici, sia mediante donazioni, acquisti attraverso sottoscrizioni pubbliche, permute con privati e altro.

I programmi di acquisizione dei beni
Sono definiti dal Direttore esecutivo in concerto con il Comitato scientifico e l’Assessore regionale per la difesa dell’ambiente. In principio, i componenti del Comitato scientifico esprimono il loro parere sulle acquisizioni che verranno proposte ai vari soggetti ed in particolare ai comuni costieri che vengono consultati sugli eventuali progetti di acquisizione. I criteri principali che determinano la scelta dei territori da acquisire e da mettere in gestione sono quattro:
1. quando un’area costiera naturale di particolare interesse, nonostante il regime regolamentare di protezione, è sottoposta a delle pressioni costanti che ne minacciano la sua integrità;
2. quando un’area naturale, terrestre o marina, subisce un processo di impoverimento e di banalizzazione (traffico eccessivo di automobili o natanti, prelievo eccessivo di risorse naturali, ecc.) e diviene necessario gestire in maniera ottimale i flussi di frequentazione del sito stesso;
3. quando un’area costiera di particolare valore e di forte interesse comune è chiusa al pubblico mentre dovrebbe essere resa fruibile a tutti;
4. quando la gestione integrata è una condizione indispensabile per il mantenimento di attività economiche tradizionali che insistono sulla stessa area: attività agropastorale, pesca, industria del sale, turismo, ecc.

Criteri per l'acquisizione
Spiagge e sistemi dunali hanno bisogno di tutela poiché costituiscono una risorsa dal valore assoluto e richiedono un’opportuna informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica, insieme alla redazione di indirizzi e linee guida per un ottimale uso/conservazione della risorsa spiaggia integrando così i Piani di Utilizzo dei Litorali (PUL). Tuttavia, grandi interessi in gioco e i sempre presenti tentativi di speculazione richiedono alla Conservatoria, sulla base dei compiti istituzionali, di acquisire aree pubbliche o private, sia ai fini di promuovere corretti esempi di gestione integrata, sia al fine di preservarli da possibili pericoli di degrado.
A tale scopo il Comitato Scientifico ha elaborato i Criteri Guida per l’acquisizione di aree e di manufatti che in vario modo rispondono alle esigenze e finalità della Conservatoria.

Piano di gestione e valorizzazione dell’Area di Conservazione Costiera
La Conservatoria delle coste provvede a garantire la conservazione e l’integrità dei beni e delle aree ad essa affidati mediante la disciplina degli accessi e la elaborazione di specifici progetti di salvaguardia, messa in sicurezza e manutenzione programmata delle aree costiere di propria competenza. I progetti di manutenzione possono essere realizzati direttamente dalla Conservatoria secondo le disposizioni in materia di lavori e di servizi pubblici, ovvero affidati agli enti locali competenti per territorio o ad altri soggetti pubblici.

La Conservatoria, dopo aver effettuato, laddove necessario, i lavori di riqualificazione ambientale al fine della conservazione naturalistica, identifica un modello per la gestione, la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile delle stesse aree che vengono denominate “Aree di Conservazione Costiera”. Tale fase termina con la predisposizione di un Piano di Gestione Integrata dell’Area di Conservazione Costiera attraverso il quale si determina la modalità con in cui devono essere amministrati e gestiti i territori acquisti, in modo che la natura di tali luoghi sia mantenuta secondo gli obiettivi di conservazione, definendo inoltre gli utilizzi compatibili con questi obiettivi.


Approfondimenti
Consulta il documento "La Fascia costiera come bene strategico comune della Sardegna" a cura del I comitato scientifico della Conservatoria delle Coste[file.pdf]