La diffusione a livello europeoNel 1994 con la Conferenza di Aalborg l'Europa si è organizzata per rispondere fattivamente alla sfida dello sviluppo sostenibile. Nell'ambito di quella Conferenza è nata la Campagna europea città sostenibili. Il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile, tenutosi a Johannesburg nel settembre del 2002, ha messo nuovamente in evidenza il ruolo centrale degli Enti locali in questo settore.
La nascita dello strumento e i suoi principiI tre principi fondamentali di Agenda 21 sono: la condivisione, l’integrazione e la sussidiarietà. Il principio della condivisione delle responsabilità sancisce la necessità di rendere tutte le forze sociali ed economiche partecipi alla definizione delle politiche.
Le fasi del processo di Agenda 21 LocaleNon è possibile delineare una modalità univoca di svolgimento del processo, ciascun contesto territoriale utilizza il metodo Agenda 21 adattandolo alle proprie specificità. Alcune fasi, però, caratterizzano tutti i processi attivati.
La dichiarazione di sostenibilitàÈ l'atto formale con cui una amministrazione locale si impegna a favorire la crescita del territorio in un’ottica di sviluppo sostenibile e si impegna ad adottare una politica di sostenibilità economica, ambientale e sociale da realizzarsi con il consenso e la partecipazione dei cittadini.
L’attuazione in ItaliaIn Italia è attivo dal 1999 il Coordinamento nazionale delle Agende 21 Locali che opera per diffondere i principi e la pratica dell’Agenda 21, favorire gli scambi di informazioni tra gli Enti Proponenti, monitorare e diffondere le esperienza concrete realizzate, promuovere attività di rete tra le amministrazioni proponenti anche con partner internazionali.
L'attuazione in Sardegna In Sardegna sono stati finanziati 34 progetti di Agenda 21 Locale (15 finanziati dal Ministero dell’Ambiente e 19 dalla Regione Autonoma della Sardegna) inoltre la Provincia di Cagliari ha attivato un progetto con risorse proprie.