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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

ABISSO

Progetto A-BISSO
L’Agenzia Conservatoria delle coste ha realizzato, con il supporto scientifico del Centro di Competenza sulla Biodiversità Marina, il progetto A-bisso, della durata di due anni, si sviluppa nella parte sud-occidentale della Sardegna, in un’area di mare di notevole interesse naturalistico compresa tra Calasetta, Carloforte, Portoscuso e Sant’Antioco. Questa zona è caratterizzata da alcune delle più grandi popolazioni di Pinna nobilis del Mediterraneo, sia per densità, sia per la grandezza degli esemplari (alcuni di essi possono superare i 120 cm di altezza). L’obiettivo principale del progetto è tutelare la Pinna nobilis attraverso la valutazione della sua presenza e lo studio di un sistema di gestione efficace per la risorsa.
L’area in cui si sviluppa il progetto, e in particolare Sant’Antioco, è caratterizzata da una forte tradizione di tessitura del bisso, un filamento molto pregiato comunemente chiamato seta del mare. La tecnica di lavorazione tradizionale è portata avanti dall’unico maestro al mondo di tessitura di bisso Chiara Vigo.

La Pinna nobilis, volgarmente chiamata “pinna comune”, in alcune aree del Mediterraneo può raggiungere e superare i 100 cm di lunghezza. Può vivere fino a 40 anni, riesce a mantenersi salda al substrato tramite il bisso, un insieme di lunghi filamenti (fino a 20cm) inizialmente secreti sotto forma di liquido dalla ghiandola bissale, posta in prossimità del piede. La pinna comune è considerata fra i più grandi molluschi bivalvi esistenti al mondo (Vicente et al., 1980).