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IL SISTEMA AMBIENTALE DELLA SARDEGNA

Riutilizzo degli sfridi da cava nella Sassari Olbia

strada
L’Assessore della Difesa dell’Ambiente ha dovuto sollecitare l’ANAS a rispettare le prescrizioni contenute nel procedimento di VIA circa la riduzione degli impatti ambientali nella costruzione della nuova strada Sassari Olbia.

Infatti, tra le prescrizioni impartite dalla Regione Sardegna, vi è la seguente che riveste una particolare rilevanza : “per la formazione di rilevati e sottofondi stradali (per i quantitativi eccedenti la disponibilità di terre e rocce da scavo), dovranno essere utilizzati in via prioritaria gli sfridi di lavorazione del granito e del marmo delle cave presenti in zona, autorizzate dall’Assessorato dell’Industria ed in regola con le norme ambientali. In tal senso dovrà essere elaborato un apposito studio che contenga il diagramma dei volumi e la localizzazione su apposita cartografia delle cave di approvvigionamento del materiale. In fase di esecuzione dovrà essere effettuato il monitoraggio dei materiali approvvigionati in cantiere e la verifica del reale utilizzo degli sfridi delle cave”.
Si rileva come tale prescrizione sia fondamentale per ridurre in maniera significativa gli impatti ambientali legati all’utilizzo di risorse non rinnovabili, nonché dall’interessamento di nuove attività estrattive. La possibilità di ricorrere al recupero di sfridi provenienti da cave in esercizio permette di giungere ad una ottimizzazione ambientale nei lavori di costruzione di un'infrastruttura stradale, sia perché limita il consumo di una risorsa non rinnovabile, sia perché consente il riutilizzo di parte degli scarti prodotti durante altre attività lavorative e conseguentemente la riduzione dei rifiuti.

Da anni l’Assessorato sta portando avanti una politica attenta nell’ambito del risparmio delle risorse naturali e volta al conseguimento di importanti risultati in tema di tutela ambientale attraverso l’adozione dei seguenti principi:

• la riduzione dei prelievi ambientali e del trasporto dei materiali;
• la riduzione dei consumi delle materie non rinnovabili e delle emissioni inquinanti;
• la conservazione della biodiversità e la tutela del patrimonio culturale ed ambientale
esistente;
• la possibilità di rinnovo delle risorse ambientali, l’uso di fonti rinnovabili e la valorizzazione
delle risorse disponibili;
• l’equilibrio tra sistemi naturali e sistemi antropici;
• la promozione di comportamenti sostenibili da parte di produttori e utenti
• la riduzione degli impatti sulla fauna;
• la riduzione della produzione di rifiuti.
L’Assessore ha rimarcato come la possibilità di utilizzare dei materiali quali gli sfridi della lavorazione del marmo e del granito, ad oggi fuori mercato dal punto di vista economico ma non per questo privi di valore, si inquadra a pieno titolo nella logica che muove le azioni degli acquisti pubblici ecologici, attraverso la riduzione dei prelievi ambientali e dei costi anche ambientali di trasporto dei materiali, e assume pertanto una valenza di assoluta importanza. A tal fine le “Linee guida per l’applicazione degli acquisti pubblici ecologici negli appalti di lavori: utilizzo degli sfridi delle cave di marmo e granito nel settore delle costruzioni stradali” (redatte a cura dell’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente, e approvate dalla Giunta Regionale con Delibera n. 22/19 del 22.5.2012) costituiscono una indicazione molto utile e di facile utilizzo.

Allegati:
Linee guida per l’utilizzo degli sfridi delle cave di marmo e granito nel settore delle costruzioni stradali. all. Deliberazione 22/19 del 22.05.2012 [file .pdf]

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