I limiti di caccia alla pernice e lepre sarda
E' vietato l'esercizio dell'attività venatoria per quanto riguarda la specie della pernice sarda e della lepre sarda nei giorni 12 e 19 ottobre 2008. Questo l'esito dell'incontro del comitato faunistico che si è riunito il 10 ottobre presso l'assessorato Difesa dell'Ambiente a Cagliari.
I motivi che hanno portato alla decisione del comitato, li ha spiegati l'assessore alla Difesa dell'Ambiente Cicito Morittu: "Il provvedimento è stato assunto in via precauzionale tenuto conto sia della stagione siccitosa, come acclarato dalla delibera di giunta regionale dello scorso 24 settembre che ha coinvolto diversi territorio della Sardegna, sia in ragione di alcune segnalazioni pervenuteci da diversi operatori del mondo venatorio preoccupati della diminuzione delle due specie, la cui carenza era già stata segnalata in termini qulitativi dallo studio per la carta faunistica regionale". "Ulteriori conferme della scarsità della specie - ha detto ancora l'assessore Morittu - ci sono state inoltre segnalate inoltre dagli assessorati provinciali all'Ambiente".
Le associazioni venatorie, pur condividendo l'atteggiamento precauzionale dell'assessore, hanno ritenuto che la decisione non sia sostenuta da adeguati dati oggettivi, poiché non sono in corso iniziative specifiche di monitoraggio delle diverse specie.
L'assessore ha replicato spiegando che "solo con l'accelerazione della pianificazione faunistica provinciale sarà possibile ottenere dati certi e continuativi" e ha assunto l'impegno di destinare specifiche risorse per il monitoraggio delle due specie nobili. L'estratto del decreto sarà pubblicato sul Buras nei prossimi giorni. Il Corpo forestale di vigilanza ambientale si è impegnato a divulgare presso le compagnie di caccia e gli operatori i contenuti del decreto.
I motivi che hanno portato alla decisione del comitato, li ha spiegati l'assessore alla Difesa dell'Ambiente Cicito Morittu: "Il provvedimento è stato assunto in via precauzionale tenuto conto sia della stagione siccitosa, come acclarato dalla delibera di giunta regionale dello scorso 24 settembre che ha coinvolto diversi territorio della Sardegna, sia in ragione di alcune segnalazioni pervenuteci da diversi operatori del mondo venatorio preoccupati della diminuzione delle due specie, la cui carenza era già stata segnalata in termini qulitativi dallo studio per la carta faunistica regionale". "Ulteriori conferme della scarsità della specie - ha detto ancora l'assessore Morittu - ci sono state inoltre segnalate inoltre dagli assessorati provinciali all'Ambiente".
Le associazioni venatorie, pur condividendo l'atteggiamento precauzionale dell'assessore, hanno ritenuto che la decisione non sia sostenuta da adeguati dati oggettivi, poiché non sono in corso iniziative specifiche di monitoraggio delle diverse specie.
L'assessore ha replicato spiegando che "solo con l'accelerazione della pianificazione faunistica provinciale sarà possibile ottenere dati certi e continuativi" e ha assunto l'impegno di destinare specifiche risorse per il monitoraggio delle due specie nobili. L'estratto del decreto sarà pubblicato sul Buras nei prossimi giorni. Il Corpo forestale di vigilanza ambientale si è impegnato a divulgare presso le compagnie di caccia e gli operatori i contenuti del decreto.