Una seconda possiblità, dopo le cure dell'agenza ForestasI veterinari tenteranno il rilascio in libertà mercoledì 21 settembre.
Al momento del ricovero l'animale pesava solo 2,9 kg e probabilmente la morte sarebbe sopraggiunta a brevissimo.
L'assistenza e le cure continue da parte del veterinario e del personale del Centro di Monastir, hanno consentito il pieno recupero dell'aquila (al momento pesa 5,7 kg) che ora è pronta per una seconda chance, un secondo involo che verrà monitorato grazie alla decolorazione di alcune penne dell'ala.
Tra il periodo primaverile e la fine del periodo estivo i Centri Recupero Fauna Selvatica di Monastir (CA) e Bonassai (SS) accolgono spesso esemplari di specie anche molto rare.
Recentemente presso il CARFS (
Centro di Allevamento e Recupero Fauna Selvatica) di Monastir era stato ricoverato un esemplare di aquila reale. Si tratta di una
giovane femmina trovata il
4 agosto in territorio di Buggerru da alcuni escursionisti e subito presa in consegna dalla locale stazione di Fluminimaggiore del Corpo Forestale.
Dopo aver ricevuto le prime cure da parte del veterinario convenzionato dalla Provincia Carbonia-Iglesias, la giovane aquila era stata ricoverata presso il Centro recupero di Monastir ed assistita dal
personale specializzato dell'Agenzia FoReSTAS.
L'esemplare, che si trovava in stato di grave dimagrimento e precarie condizioni generali, era stato subito sottoposto ad accertamenti ed esami sierologici e sanitari da parte del veterinario. La diagnosi evidenziava che le pessime condizioni erano imputabili esclusivamente alla
insufficiente alimentazione.
L'involo mancato, causa del ricoveroL'aquila non ha superato la prima dura prova che questi splendidi rapaci si trovano ad affrontare, l'
involo (il primo volo) e la delicata e lenta fase di affrancamento dalle cure genitoriali. Quest'aquila, in particolare, è nata alla fine del mese maggio, dopo la schiusa del secondo uovo (due uova deposte nel mese di marzo) di una coppia che occupa un territorio costiero
tra i Comuni di Nebida e Buggerru.
L'involo di due giovani dello stesso nido è un evento non usuale in questi grandi predatori. Più frequentemente tra i giovani si verificano episodi di aggressività che sfociano nel cosiddetto "
cainismo". Si tratta di un fenomeno, molto conosciuto dagli esperti, che consiste nella
sopraffazione dell'individuo più debole della covata da parte, generalmente, del primo nato o comunque del più forte tra i due pulli. Il più forte tende ad opprimere l'altro, imponendosi nella spartizione del cibo e assumendo atteggiamenti fisicamente aggressivi, fino a causarne la morte.
Come ampiamente testimoniato, la causa di questo comportamento non è da imputare alla più o meno consistente disponibilità di cibo, anche se indubbiamente una minore quantità di prede può aumentare la competizione tra i due giovani. Gli episodi di cainismo si manifestano anche quando vi è abbondanza di prede. Il cainismo è infatti più strettamente legato all'aggressività istintiva di questi rapaci.
Nel caso delle due giovani aquile del nido di Buggerru, la più piccola delle due è tuttavia arrivata alla fase dell'involo che è avvenuto dopo circa sessanta giorni dalla schiusa dell'uovo.
Non è certo, a questo punto, se la giovane aquila fosse già denutrita e debole per affrontare questo momento o se abbia scontato l'inesperienza del primo volo e della conquista del cibo (i giovani rimangono ancora legati agli adulti in questa prima fase della loro vita). Quello che è certo è che questo esemplare era stato trovato morente il 4 agosto non lontano dal suo nido.