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Rapporto sul WFC di Buenos Aires
WFC congresso 2009 in Argentina
Ultimo aggiornamento: 16/11/2009

L’Ente Foreste della Sardegna ha partecipato al XIII Congresso Forestale Mondiale (W.F.C.) a Buenos Aires sul tema: "Sviluppo forestale, un equilibrio vitale".
Ecco un report sul patrimonio di conoscenze riportato in Sardegna a conclusione del WFC.
L’Ente Foreste della Sardegna ha partecipato al XIII Congresso Forestale Mondiale (W.F.C.) sul tema: “Sviluppo forestale: un equilibrio vitale” tenutosi a Buenos Aires dal 18 al 23 ottobre 2009.
Sono stati presentati due poster sulla conservazione delle risorse naturali:
- Cost-benefit analysis of Sardinian red deer conservation
- Protection and conservation of the relic woodlands in Sardinia
ed infine un poster su obiettivi e attività istituzionali, con particolare riferimento alla gestione sostenibile delle foreste.

Al congresso hanno partecipato circa settemila studiosi provenienti da 160 paesi.

I Temi affrontati nel Congresso
I lavori sono iniziati con una manifestazione di protesta il cui slogan principale (plantations are not forests) sottolineava un tema emerso anche durante i lavori: le piantagioni forestali non sono foreste naturali e la loro ragione di esistere è riconducibile fondamentalmente a esigenze economiche e sociali ben definite.
Tuttavia, durante il congresso è stato sottolineato che le piantagioni possono avere un ruolo importante nel ripristino di ecosistemi degradati, se adeguatamente progettate e gestite.
Ed è stato anche evidenziato che il tipo di gestione deve essere in ogni caso responsabile e garantire il mantenimento della biodiversità, dei servizi ecosistemici e dei diritti delle comunità locali.
Come da programma, i temi generali del congresso sono invece stati:
- Foreste e biodiversità (stato delle foreste e monitoraggio, deforestazione e frammentazione, restauro di ecosistemi forestali, gestione sostenibile, fauna selvatica e diversità genetica);
- Produzioni per lo sviluppo (gestione e dinamiche forestali, piantagioni forestali, sistemi agroforestali, produttività, energie rinnovabili, usi e prodotti forestali);
- Foreste al servizio della gente (Foreste e acqua, cambiamento climatico, turismo e usi ricreativi, foreste urbane e periurbane, sostentamento, benefici e servizi ambientali);
- Protezione forestale (Fuoco, specie invasive e disturbo di altra natura);
- Opportunità di sviluppo (sostenibilità ambientale ed economica, industrie e sviluppo forestale, medie e piccole imprese, mercato forestale, certificazione, riduzione della povertà);
- Organizzazione dello sviluppo forestale (dialogo e processi internazionali, strumenti di pianificazione e sviluppo, assetto istituzionale e governance, ricerca, extension e educazione, politiche intersettoriali, contributo alle economie nazionali e locali, informazione);
- Foreste e persone in armonia (proprietà della terra, comunità locali e istituzioni, processi e gestione partecipatori, occupazione, effetto del genere).

Per affrontare temi così generali e intersettoriali, il congresso si è aperto a discipline che vanno oltre le scienze forestali classiche, e questo è stato un importante elemento di novità.

I contenuti più significativi emersi dalle sessioni congressuali
Con più di 7000 contributi su temi così generali e vasti, si può focalizzare i contenuti più originali del congresso, definiti in una dichiarazione articolata in sette fatti e ventisette azioni strategiche:

1)Per troppo tempo il dibattito sulle foreste ha coinvolto solo addetti ai lavori. Nonostante questo abbia prodotto indubbi miglioramenti nel campo della produttività, salute e diversità delle foreste, è chiaro che per risolvere problemi come cambiamento climatico, crisi economica e crescita demografica, questo non è più sufficiente. Se si aggiunge l’incertezza di processi e condizioni associate con i cambiamenti ambientali, sociali ed economici in atto, si conclude che approcci realmente intersettoriali, integrati e flessibili devono essere immediatamente implementati dal livello globale a quello locale.

2)Le persone e i portatori di interesse hanno diverse percezioni e opinioni sull'importanza delle foreste e dei servizi ecosistemici che queste forniscono. Inoltre, con la crescita della popolazione urbanizzata diminuisce la consapevolezza dei beni e servizi vitali forniti dalle foreste. E’ quindi necessario incorporare le conoscenze locali tra i saperi utili per definire meglio la natura ed entità dei servizi ecosistemici forniti dalle foreste e per la loro comprensione e gestione sostenibile.

3)Non è stata ancora completamente apprezzata l’importanza e la varietà di beni e servizi che le foreste forniscono alla società. E’ necessario quindi uno sforzo per cogliere in pieno il valore delle foreste, e per questo devono essere ideati meccanismi economici in grado di far emergere i valori economici realizzabili (es. incentivi finanziari).

4)Con la crescita demografica e la crescente domanda di risorse naturali, le piantagioni forestali diventeranno sempre più diffuse nel territorio. Questo potrà contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico e al ripristino di aree degradate. Tuttavia, la gestione delle piantagioni dovrà garantire il mantenimento della biodiversità e non entrare in conflitto con altri usi si del territorio come quelli agricoli, protettivi, ricreativi etc.

5)Lo sviluppo sostenibile richiede fonti di energia rinnovabile. La biomassa forestale è sempre più vista come una valida alternativa ai combustibili fossili per la produzione di energia. Il miglioramento della tecnologia permette già di usare la cellulosa per la produzione di alcool e altri combustibili. Inoltre, sempre più prodotti possono essere estratti dalle piante in moderne bio-raffinerie e cartiere. L’albero del futuro è come il maiale: non si butta niente.

6)Il cambiamento climatico sta modificando le modalità di perturbazione delle foreste: incendi boschivi sempre più grandi e massicci attacchi parassitari stanno aumentando di frequenza. Il settore forestale deve quindi lavorare di più sull’adattabilità degli ecosistemi naturali e la resilienza, la capacità di un ecosistema di ricuperare prontamente dopo una perturbazione. Per questo sarà utile anche una gestione adattativa (adaptive), cioè che varia in relazione ai risultati ed a ipotesi multiple.

7)Le politiche forestali devono a loro volta adattarsi ai cambiamenti economici, sociali e ambientali globali ed essere pronte a percepire l’emergere di nuovi problemi e soluzioni. Per questo è consigliabile che le istituzioni forestali agiscano più come animatori territoriali che come organismi di comando e controllo.

Considerazioni finali
Il congresso ha dato ampio spazio alle politiche e strategie forestali utili per risolvere i problemi economici, sociali e ambientali che stanno emergendo a livello globale e locale. Partecipare al Congresso Forestale Mondiale è stato quindi particolarmente utile per misurarsi con altre realtà e potendo confrontare gli obiettivi e le strategie forestali adottati dall’Ente Foreste in relazione agli obiettivi e strategie forestali globali.

Consulta i documenti
Gli abstract degli studi forestali in Sardegna presentati al WFC [file .pdf in lingua inglese]
Lo studio sul Cervo Sardo presentato al WFC [file .pdf in lingua inglese]

Consulta le pagine
Il sito ufficiale dedicato al XIII Congresso forestale mondiale [contenuti in inglese-francese-spagnolo]
L'appuntamento in Agenda-Eventi per ottobre 2009 su SardegnaForeste.it