Nel corso di una visita studio organizzata dal WWF Mediterranean Programme Office nelle foreste demaniali nella zona di Tempio Pausania, motivi di soddisfazione per l'Ente Foreste. La gestione di qualità delle sugherete è stata infatti molto apprezzata e giudicata come possibile risorsa per uscire dalla crisi di mercato che attraversa il settore, contrastato in particolare dalla concorrenza del tappo sintetico. Si calcola infatti che questo tipo di tappo per il vino, decisamente meno pregiato e di qualità inferiore, congiuntamente a fattori di cattiva gestione forestale, quali il dissodamento dei terreni o l'urbanizzazione, possa portare nel giro di una decina d'anni ad una grave minaccia all'esistenza stessa delle sugherete. Come riportato dal prestigioso quotidiano francese Le Monde, che alla visita a Tempio ha dedicato un esauriente articolo, in Francia le piantagioni di boschi di quercia da sughero sono diminuite di più della metà negli ultimi vent'anni e trend analoghi si registrano in Spagna e Portogallo.
La valenza ambientale delle sughereteL'importanza delle sugherete è ragguardevole sia per le caratteristiche che ne hanno fatto un materiale ricercato e apprezzato in molte attività produttive, sia per la rilevanza ambientale di tale piantagione. Oltre ad essere particolarmente resistenti in caso di incendio per via dello spessore della scorza, è importante la biodiversità che si riscontra: in questo tipo di foresta si possono trovare fino a 135 specie floristiche a chilometro quadrato nonché una fonte di sostentamento indiretto per l'economia rurale, perché nel suo sottobosco pascolano bovini, ovini e suini.
La procedura di estrazione del sughero è talmente precisa che i giornalisti di Le Monde paragonano a una scultura: per gli operai di Tempio l'ascia è l’equivalente dello scalpello per uno scultore. Un lavoro che richiede tempo ed esperienza: occorrono dodici anni e quindi una seconda raccolta, affinchè si possa ottenere un sughero di qualità sufficiente per la realizzazione dei tappi. E' una risorsa rinnovabile perché, ben gestito, l'albero resta produttivo per tutta la sua vita di circa 200 anni.
Le sugherete in SardegnaE’ in corso un progetto, finanziato con fondi dell’Unione Europea, che mira a sviluppare la produzione locale del sughero migliorandone nel contempo la qualità per poter contrastare l’ascesa nel mercato del tappo sintetico. E’ infatti necessario un percorso produttivo “senza difetti” in maniera tale evitare il vino che «sa di tappo», cioè l’assorbimento di una minima parte di 2,4,6-tricloroanisole (Tca), responsabile del cattivo sapore del vino.
Diventa dunque di particolare importanza una certificazione di qualità di tutte le filiere. Già circa 14mila ettari di foreste sarde sono in fase di certificazione FSC (Forest Stewardship Council), che identifica i prodotti contenenti legno proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici. Un marchio prestigioso in linea coi principi della biodiversità e dei processi ecologici, ma che è pure in grado di portare un vantaggio economico ai prodotti certificati. Si calcola infatti che attraverso la produzione certificata e “senza difetti” il tappo in sughero potrà riguadagnare una buona fetta di quel 30% di mercato conquistato dal concorrente sintetico.
Una sfida importante, da vincere con il lavoro di qualità, per salvare una risorsa rinnovabile ed ecologicamente importante come le sugherete, fornendo al contempo un chiaro esempio di industria sostenibile.
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Consulta le pagineL'articolo del quotidiano francese Le Monde. In francese.Scheda tecnica sulla Quercia da sugheroLa certificazione FSC dell'Ente Foreste
