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Monte Minerva e le sue rose antiche
Roseto Monte Minerva
Ultimo aggiornamento: 14/11/2011

Sembrerà strano, ma il bosco di Monte Minerva ad ogni Primavera, da qualche anno, offre ai visitatori le intense fragranze e i delicati cromatismi del suo roseto antico. Le particolarissime siepi di olivastro e le secolari roverelle fanno da cornice a questa piccola ma pur valida collezione botanica che conta circa una ventina di specie.
Breve storia delle Rose
L’origine delle rose si perde nell'antichità ma la vera e propria coltivazione ebbe inizio migliaia di anni fa in Persia, e divennero il simbolo della città di Babilonia. In alcune tombe egizie, risalenti al IV secolo a. C., furono trovate ghirlande di rose e, successivamente, i romani diedero in Occidente una larga diffusione alla coltivazione delle rose, importate dai paesi con i quali venivano in contatto: la Persia, l’Egitto, la Grecia.

Anche i cinesi erano molto legati alle rose e ai tempi di Confucio esistevano già diversi libri che parlavano di questo fiore e trattavano i procedimenti estrattivi delle sue essenze. Si devono ai cinesi le diverse ed accurate selezioni che furono molto importanti per l’evoluzione della rosa nei tempo.

La massima diffusione delle rose si ebbe in Europa nel XIII secolo, quando si iniziò ad utilizzarle per farne ghirlande per le giostre ed i tornei cavallereschi.
La richiesta fu tale da far nascere il mestiere di fiorista.

Nei secoli successivi ricomparvero molte specie botaniche, tra cui la favolosa rosa di Damasco.
Curioso è il caso della guerra delle due rose: nell'Inghilterra del XV secolo, la contesa al trono tra i signori di York e di Lancaster, i primi avevano come emblema una rosa bianca mentre i secondi una rosa rossa. La pace fu probabilmente simboleggiata da uno stemma rappresentato dalla Rosa gallica vesicolor che ha delle belle striature bianche sul rosso dei petali.

Dal XVI secolo la coltivazione particolareggiata dei roseti divenne di moda; tra il XVI e il XVII l’Olanda fu un grande centro di coltivazione e produzione di nuove rose. In particolare ebbe grande diffusione in questo Paese la R. Centifolia, chiamata anche la rosa dei pittori fiamminghi, perché dipinta in molti quadri del tempo.

Nel 1800 i giardinieri Dupont e Hardy, alla corte di Napoleone crearono un giardino con circa 200. Da questa collezione sono iniziate le ricerche e gli studi che hanno portato alla creazione delle oltre 20.000 specie ora esistenti.

Purtroppo, contestualmente alla creazione di nuove specie e varietà, vi fu un declino delle rose antiche; ciò avvenne verso la fine del 1800 quando i nuovi ibridi di rose, derivanti dall’incrocio delle varietà allora conosciute con alcune rose cinesi, non profumate ma rifiorenti, importate in Europa all’inizio del secolo. Tali ibridi ebbero una diffusione senza eguali soppiantando tutte le altre rose coltivate fino ad allora nei giardini di tutta Europa.
Il ruolo che le rose antiche hanno nella collettività non gode ancora del riconoscimento che spetterebbe loro, oltre che per la loro bellezza e l’intensità dei profumi, per l’importanza storica legata all’evoluzione delle diverse specie e dei loro ibridi.

Il Roseto di Monte Minerva
Com’è nata l’idea di realizzare un roseto antico in mezzo ad un bosco? Principalmente dalla necessità di valorizzare questo vivaio dandogli una caratterizzazione che richiamasse l’importanza storica di Villanova Monteleone e del suo territorio e testimoniasse la presenza umana dal Medio Evo ad oggi attraverso le rose antiche.
Nel roseto troviamo le specie:

Rose Damascena
- Belle Amour , torvata in un convento in Mormandia nel Medio Evo
- Kazanlik, anch’essa risalente al Medio Evo
- Celsiana, introdotta dal medio oriente intorno al 1750
- MMM. Hardy (1832)

Rose Gallica
- Gallica gallica officinalis, nota già ai romani come rosa rubra o sacra e coltivata per le sue proprietà terapeutiche a Provins, vicino a Parigi (rosa di Provins)
- Gallica versicolor, sin. Rosa Mundi
- Cardinal Richelieu (1840)
- Belle de Crecy (1848)

Rose Alba
- Alba maxima Medio Evo
- Alba semiplena Medio Evo
- Rose Centifolia
- Chapeau de Napoleon (1826)

Rose cinesi
- Old Blush China

Rose Bourbon(R. Chiniensis x R. Damascena)
- Reine Victoria (1872);
- Variegata di Bologna (1909)

Ibride rifiorenti (ebbero un grande successo in epoca vittoriana)
- Baron Girod de l’Ain (1897)

Polyanta nane
- Cécile Brunner (1881)

Rose Rambler
- Alberic Barbier (1900)
- Doriothy Perkins (1901)
- Easler’s Golden Rambler (1932)

Rose rampicanti
- Katleen Harrop (1919)

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Il cantiere forestale di M.te Minerva